Regia di Terry Gilliam
Titolo originale: The Imaginarium of Doctor Parnassus
Produzione: Francia, Canada 2009 Moviemax
Sceneggiatura: Terry Gilliam
Montaggio: Mick Audsley
Fotografia: Nicola Pecorini
Musiche: Jeff Danna, Michael Danna
Genere: Fantastico
Interpreti: Christopher Plummer, Heat Ledger, Lily Cole, Jude Law, Johnny Depp, Colin Farrell, Tom Waits
Data di uscita: 23/10/2009
Durata: 122’
Il dottor Parnassus (Christopher Plummer) gira con il suo stravagante carrozzone insieme alla giovane figlia Valentina (Lily Cole) mettendo in scena uno spettacolo itinerante particolare, che permette a chiunque oltrepassi la soglia del suo specchio magico di vivere una realtà sognante frutto della propria mente.
Il diabolico Mister Nick (Tom Waits) però è deciso a riscuotere il suo tributo; a seguito di un patto stabilito con Parnassus infatti, in cambio dell’immortalità si sarebbe assicurato l’anima di sua figlia al compimento del sedicesimo anno d’età.
Sarà il bel misterioso Tony (Heath Ledger/JudeLaw/Johnny Depp/Colin Farrell) ad entrare nell’immaginifico mondo dello specchio del dottor Parnassus e cercare di salvare l’anima della dolce Valentina.
Il nuovo lavoro del visionario Terry Gilliam verrà ricordato soprattutto perché contiene l’ultima interpretazione di Heath Ledger, morto durante le riprese e sostituito dal trio Depp/Farrell/Law, amici dello sfortunato interprete australiano, nonché per le solite difficoltà che da sempre funestano il regista per portare a termine i suoi progetti (su tutti il naufragato kolossal sul Don Chisciotte, poi confluito nel documentario Lost in La Mancha, che narra proprio la sterminata serie di inconvenienti di una pellicola mai uscita).
Gilliam è uno di quegli autori che divide le platee, sin dagli esordi considerato genio incompreso o inconcludente visionario, osannato dalla critica ma snobbato al botteghino dal grande pubblico. La sua idea di cinema ha saputo abbattere i limiti della razionalità facendola combaciare spesso con l’inconscio sognante e spingersi sempre più oltre, dal capolavoro Brazil, al flop de Il Barone di Munchausen, dal folle Paura e delirio a Las Vegas fino al durissimo Tideland ha sempre dimostrato di essere un egregio manipolatore d’immagini nonché un eccezionale direttore d’interpreti.
Quest’ultimo lavoro rappresenta il sunto cinematografico della poetica di tutta l’opera dell’ex Monty Python, eccentrico ed espressivo, barocco e colorato, il mondo di Gilliam ti trasporta in un turbinio d’immagini suggestive ed ammalianti, lo specchio è il confine che divide la realtà da un mondo seducente fatto della materia stessa dei sogni, così come lo è il suo cinema, ed il dottor Parnassus, alter ego evidente dello stesso regista, ci conduce nei meandri della sua mente popolata di paesaggi immaginari ed atmosfere evocative dando l’occasione di esprimere tutto il suo talento pittorico seducendoci con la forza onirica delle sua personale rilettura del mito del Faust.
Nonostante la bravura degli interpreti però - sui si erge un maestoso Plummer ed un sorprendente Waits – il plot narrativo appare scarno e privo di attrattiva, non riuscendo a caratterizzare a dovere i suoi personaggi scevri del pathos necessario che giustifichi le loro azioni, nonostante il fascino che pur riescono ad esercitare.
Innestando una simile impalcatura visiva senza un sostegno narrativo che lo supporti a dovere, Gilliam vanifica le potenti suggestioni scenografiche, non riuscendo a calibrare il coordinamento tra immaginazione e sceneggiatura e finisce per frasi travolgere dalla materia visiva che avrebbe dovuto gestire, facendo venire meno quella lucidità espressiva che caratterizzavano i suoi lavori più riusciti.
VOTO 5,5
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