giovedì 11 dicembre 2014

Golden Globes 2015 | Le nomination


Sono state da poco presentate le nomination degli attesissimi Golden Globes 2015 dall’Hollywood Foreign Press Association (HFPA), le candidature della 72esima edizione sono state presentate al Beverly Hilton Hotel a Los Angeles dall’attrice Kate Beckinsale, Jeremy Piven, Peter Krause e Paula Patton.La cerimonia di premiazione dei Golden Globes 2015, prevista per l’11 gennaio sempre dalla stessa prestigiosa  location (in diretta sulla NBC), verrà presentata per il terzo ed ultimo anno consecutivo dalle due attrici comiche Tina Fey ed Amy Poehler.
Eccovi di seguito tutte le nomination, considerate da sempre l'anticamera degli oscar:
CINEMA:
Miglior Film – Dramma
Boyhood
Foxcatcher
The Imitation Game
Selma
The Theory of Everything
Miglior Film – Commedia/Musical
Birdman
The Grand Budapest Hotel
Into the Woods
Pride
St. Vincent
Miglio Attore in un Film Drammatico
Steve Carell, Foxcatcher
Benedict Cumberbatch, The Imitation Game
Jake Gyllenhaal, Nightcrawler
David Oyelowo, Selma
Eddie Redmayne, The Theory of Everything
Miglior Attore in una Commedia
Ralph Fiennes
Michael Keaton
Bill Murray
Joaquin Phoenix
Christoph Waltz
Migliore Attrice in un Film Drammatico
Jennifer Aniston – Cake
Felicity Jones – The Theory of Everything
Julianne Moore – Still Alice
Rosamund Pike – Gone Girl
Reese Witherspoon – Wild
Migliore Attrice in una Commedia
Amy Adams
Emily Blunt
Hellen Mirren
Julianne Moore
Quivnejanley Wallis, Annie
Migliore Attore non Protagonista
Robert Duvall
Ethan Hawke
Edward Norton
Mark Ruffalo
J.K. Simmons
Migliore Attrice non Protagonista
Patricia Arquette
Jessica Chastain
Keira Knightley
Emma Stone
Meryl Streep
Miglior Regista
Wes Anderson, The Grand Budapest Hotel
Ava DuVernay, Selma
David Fincher, Gone Girl
Alejandro González Iñárritu, Birdman
Richard Linklater, Boyhood
Miglior Sceneggiatura
The Grand Budapest Hotel
Gone Girl
Birdman
Boyhood
The Imitation Game
Miglior Colonna Sonora
Alexandre Desplat, The Imitation Game
Jóhann Jóhannsson, The Theory of Everything
Trent Reznor and Atticus Ross, Gone Girl
Antonio Sanchez, Birdman
Hans Zimmer, Interstellar
Miglior Canzone Originale
Big Eyes – Big Eyes (Lana Del Ray)
Glory – Selma (John Legend, COmmon)
Mercy Is – Noah (Patty SMith, Lenny kaye)
Opportunity – Annie
Yellow Flicker Beat – Hunger Games, Mockingjy Pt 1 (Lorde)
Miglior Film Straniero
Force Majure, Sweden
Gett, the Trial of Viviane Amsalem, Israel
Ida, Poland
Leviathan, Russian
Tangerines, Estonia Georgia
Miglior Film Animato
Big Hero 6
Il Libro della Vita
BoxTrolls, Le Scatole Magiche
Dragon Trainer 2
The Lego Movie
TELEVISIONE:
Miglior Serie Tv Drammatica
The Affair
Downton Abbey
Game of Thrones
The Good wife
House of Cards
Migliore Attore in una Serie Tv Drammatica
Clive Owen, per il ruolo di John Thackery in The Knick
Liv
Kevin spacey
Jame Spader
Dominic West
Miglior Attrice in una Serie Tv Drammatica
Claire Danes – Homeland
Viola Davis – How to Get Away with Murder
Julianna Margulies – The Good Wife
Ruth Wilson – The Affair
Robin Wright – House of Cards
Miglior Serie Tv Commedia
Girls
Jane the Virgin
OITNB
Silicon Valley
Transparent
Miglior Attore in una Serie Tv Commedia/Musical
Louis C.K., per il ruolo di Louie in Louie
Don Cheadle, per il ruolo di Marty Kaan in House of Lies
Ricky Gervais, per il ruolo di Derek in Derek
William H Macy, per il ruolo di Frank Gallagher in Shameless
Jeffrey Tambor, per il ruolo di Mort/Maura in Transparent
Migliore Attrice in una Serie Tv Commedia/Musical
Lena Dunham – Girls
Edie Falco – Nurse Jackie
Gina Rodriguez – Jane the Virgin
Julia Louis Dreyfuss – Veep
Taylor Schilling – Orange Is the New Black
Miglior Miniserie o Film Tv
Fargo
The Missing
True Detective
The Normal Heart
Olive Kitteridge
Miglior Attore in una Miniserie o Film Tv
Martin Freeman, Fargo
Mark Ruffalo, The Normal Heart
Billy Bob Thornton, Fargo
Matthew McConaughey, True Detective
Woody Harrelson, True Detective
Migliore Attrice in una Miniserie o Film Tv
Maggie Gyllenhaal, The Honorable Woman
Jessica Lange, American Horror Story: Freak Show
Frances McDormand, Olive Kitteridge
Frances O’Connor, The Missing
Allison Tolman, Fargo
Miglior Attore non protagonista in una Miniserie o Film Tv
Matt Bomer, The Normal Heart
Alan Cumming, The Good Wife
Colin Hanks, Fargo
Bill Murray, Olive Kitteridge
Jon Voight, Ray Donovan
Migliore Attrice non protagonista in una Miniserie o Film Tv
Uzo Aduba – OITNB
Kathy Bates – AHS: Freak Show
Johane Frogat – DOwnon Abbey
ALlison Janney – Mom
Michelle Monaghan – True Detective

giovedì 13 novembre 2014

Guardiani della Galassia

Regia: James Gunn
Produzione: Marvel Studios
Distribuzione: Walt Disney
Sceneggiatura: James Gunn, Nicole Perlman
Fotografia: Ben Davis
Montaggio: Fred Raskin, Hughes Winborne, Craig Wood
Costumi: Alexandra Byrne
Scenografie: Charles Wood
Musiche: Tyler Bates
Con: Chris Pratt, Djimon Hounsou, John C. Reilly, Glenn Close, Zoe Saldana, Benicio Del Toro, Vin Diesel, Dave BautistaDurata: 121







Uscito lo scorso anno e colpevolmente in ritardo qui da noi (ultimo paese al mondo) Guardiani della Galassia avrebbero dovuto occupare un posto minore nella filmografia di casa Marvel all'interno di quella che è comunemente chiamata Fase 2 ed essere un semplice spartiacque tra l'ultimo serioso Capitan America - The Winter Soldier e l'attesissimo Avengers: Age of Ultron (in uscita ad aprile 2015) ed invece è divenuto campione d'incassi (700 milioni di dollari, terzo incasso di sempre per la Marvel dietro solo a Iron Man 3 e The Avengers) e meravigliato la critica che lo considera il "miglior film della Marvel" fino ad ora.

Ma chi sono questi sconosciuti e fantomatici Guardiani? Ispirato da un vecchio fumetto anni 60 e rieditato in una nuova veste nel 2008 da Dan Abnott e Andy Lanning ormai divenuto di culto seppur poco popolare, i protagonisti sono ancor meno famosi e tutto fuorché degli eroi. 

Quindi come si spiega il successo di questa saga? (sì, sarà una trilogia e il sequel è previsto per il 2017)
Anzitutto la scelta contro corrente e coraggiosa di affidare le redini di questo giocattolino da milioni di dollari ad un regista quasi sconosciuto e sicuramente fuori dagli schemi come James Gunn, uscito della mitica Troma per la quale ha diretto Tromeo & Juliet e autore dell'anarchico e folle  Super che si cimenta con un kolossal hollywoodiano inserendo la sua visione fanciullesca e nerd all'interno dei meccanismi mainstream in maniera egregia riuscendo nella titanica impresa di condensare in due ore una space-saga complessa con tutto il suo armamentario di personaggi principali, comprimari, lingue, mondi e oggetti differenti alimentando un immaginario potente e pop davvero notevole che ha come unico riferimento antecedente la sacra saga spaziale di Lucas e il suo Star Wars.

Altra chiave di successo è il tono della pellicola che alterna in perfetto equilibrio l'action movie con la commedia, alchimia che rievoca pellicole anni 80 come Beverly Hills Cop e Arma Letale, un mix che funziona anche applicato al mondo fumettistico che rende indimenticabili i personaggi - alieni fuorilegge pieni di difetti e debolezze - con battute memorabili e idee che sono giù un cult (non alzatevi ovviamente dopo i titoli di coda) agevolato da un 3D finalmente all'altezza ed un cast di attori in ascesa o ancora sconosciuti (Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Lee Pace) che ben si fonda con le star comprimarie (Benicio Del Toro, Glenn Close, John C. Reilly e Vin Diesel), il tutto condito da una splendida colonna sonora che ripesca vecchie hit del passato.
Un blockbuster spassoso e non banale, che rievoca i fasti dei bei vecchi film di genere degli anni ottanta (qui spesso citati) che de-costruisce con ironia il mito del supereroe attuale e s'inserisce di diritto tra i migliori film dell'anno.

VOTO 7,5

giovedì 11 settembre 2014

Le serie tv di fine estate 2014

THE LEFTOVERS - Svaniti nel nulla
La serie evento HBO frutto della mente di Damien Lindelof, uno dei creatori di Lost, e Tom Perrotta autore del romanzo che coadiuvato dal regista Peter Berg (Hankock, Lone Ranger) ci introduce con atmosfere tra Twin Peaks e Flash Forward, in un mondo in cui il 2% della popolazione mondiale è sparito nel nulla, senza preavviso né spiegazioni. Nello specifico si seguono le vicende di una cittadina di provincia americana e di alcuni dei suoi abitanti tre anni dopo il fatidico evento, focalizzandosi sulle conseguenze delle sparizioni sui protagonisti. Una serie enigmatica e ambiziosa che vi terrà incollati allo schermo.

VEEP -Vicepresidente incompetente
Una serie satirica targata anch'essa HBO ideata da Armando Iannucci che attraverso l'utilizzo del cinema-verité segue il dietro le quinte della Vice Presidente degli Stati Uniti, Selina Meyers completamente inadatta al ruolo, cinica e frustrata insieme al suo buffo e originale staff. E' considerata la versione comica di "House of Cards" con battute al vetriolo, dialoghi incalzanti, gaffe e situazioni rocambolesche in pieno stile sit-com a stelle e strisce con una strepitosa Julia Louis-Dreyfus vincitrice di due Emmy Award per la miglior interpretazione femminile in una comedy.


FLEMING - Essere James Bond
Mini serie britannica targata BBC basata sulla vita spericolata di Ian Fleming, ex spia e scrittore celebre per aver ideato i romanzi sulla spia più conosciuta di tutti i tempi. 
Seguiremo i primi anni di gioventù dell'autore interpretato da Dominic Cooper, la cui vita nel controspionaggio della marina militare inglese, la sua fama da donnaiolo e la riluttanza verso le regole coincidono spesso con il suo alter-ego su carta.
La serie si basa su fatti realmente accaduti, grazie anche alle lettere private e i diari della moglie di Fleming a cui il team produttivo ha avuto accesso per contribuire ad arricchire il racconto.Stile da spy-story, regia con ritmo sostenuto e una fotografia da urlo rendono la serie imperdibile per gli amanti dell'agente segreto più famoso del mondo.




WORLD WARS - Il mondo in guerra
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale History Channel produce una serie evento che racconteranno il periodo storico 1914-1945, un trentennio che ha cambiato il corso della storia recente. Una saga in sei atti che percorre due conflitti mondiali, diverse guerre civili, l’avvento dei regimi totalitari, la grande depressione, la crisi e la rinascita della democrazia in Europa. Al centro di questi avvenimenti alcune personalità, politiche e militari, che nel bene o nel male hanno condizionato la vita di milioni di persone, da Hitler a Churchill, da Mussolini a Stalin, da De Gaulle a Tojo. Trent’anni decisivi visti con gli occhi degli uomini che hanno deciso le sorti dell’umanità, prima partecipando alle battaglie, poi prendendo in mano il potere. Davvero da non perdere per gli amanti della storia.

lunedì 12 maggio 2014

LEI

Regia: Spike Jonze
Distribuzione: BIM
Sceneggiatura: Spike Jonze
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Montaggio: Eric Zumbrunnen
Costumi: Casey Storm
Scenografie: K.K. Barrett

Musiche: Arcade Fire & Owen Pallett
Con: Joaquin Phoenix, Scarlett Johansson, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde.
Durata: 125'








Siamo a Los Angeles, in un futuro non troppo lontano, in cui vive Theodore (Joaquin Phoenix), un uomo sensibile e complesso che si guadagna da vivere scrivendo lettere personali e toccanti per altre persone. Distrutto dalla fine di una lunga relazione, Theodore resta affascinato da un nuovo e sofisticato sistema operativo che promette di essere uno strumento unico, intuitivo e ad altissime prestazioni. Incontra così “Samantha”, una voce femminile sintetica (Scarlett Johansson nella versione originale e Micaela Ramazzotti nella versione italiana) vivace, empatica, sensibile e sorprendentemente spiritosa. Via via che i bisogni e i desideri di lei crescono insieme a quelli di lui, la loro amicizia si fa sempre più profonda finché non si trasforma in vero e proprio amore.
Spike Jonze è un genio narrativo dalla fantasia visionaria che rifugge qualsiasi concetto precostituito, nella sua carriera da regista solo quattro film nell’arco di quindici anni e tutti originali, complessi e cerebralmente intensi come Essere John Malkovich e Il Ladro di Orchidee (che segna la collaborazione con un altro genio quale lo sceneggiatore Charlie Kaufman) e Nel Paese delle Creature Selvagge  romanzo per ragazzi di Maurice Sendak adattato per il grande schermo con lo scrittore Dave Eggers.

Questo film invece scritto interamente da solo - capace di aggiudicarsi l’oscar per la migliore sceneggiatura - rappresenta il lavoro più intimo e sofferto del regista. Uno script che ha avuto una gestazione decennale che racconta in maniera personale e non convenzionale il rapporto tra uomo e donna, la natura stessa del sentimento amoroso.
Un lavoro complesso, stratificato e sofisticato che alterna momenti drammatici e romantici ad altri con toni comici e alcuni di riflessione immersi in una storia universale come una relazione interpersonale aggiornata in futuro prossimo.
Qui ci troviamo davanti al sublime per quanto concerne le interpretazioni, con un Joaquin Phoenix ai massimi livelli, una Scarlett Johansson perfetta la cui voce presenzia più del suo fisico (vincitrice del Marc’Aurelio come miglior attrice al Festival di Roma) e per il comparto tecnico impeccabile, dalla fotografia patinata come un filtro di Instagram, ai costumi vintage e la splendida colonna sonora firmata Arcade Fire e Owen Pallett.

Una strana storia d’amore combinata ad una meditazione sulla società e sulla tecnologia e le sue prospettive e derive. Una meravigliosa e melanconica riflessione su ciò che siamo e dove stiamo andando. Uno sguardo sincero e romantico sulla vita e la sua complessità indagate nel profondo. Un amore autentico, seppur virtuale in uno degli amori più originali, divertenti e struggenti degli ultimi anni che va a toccare le corde più intime della natura umana servendosi con poesia della tecnologia.


VOTO 8

giovedì 10 aprile 2014

Le migliori serie 2014

TRUE DETECTIVE
La serie dell'anno della HBO. La più chiacchierata e controversa è una storia di detective e serial killer
, feroce e iper-realista, ambientata nella cupa provincia americana. I due protagonisti interpretati dal fresco premio oscar Matthew McConaughey e l'attore di culto Woody Harrelson formano la più stralunata coppia di poliziotti mai vista sul piccolo schermo. Li vediamo prima indagare su un delitto rituale compiuto nel 1995 e poi raccontarne i retroscena 17 anni dopo. 
Scritta da Nick Pizzolato, è un viaggio nei recessi dell'animo umano, mischiando thriller e acute riflessioni filosofiche. Imperdibile.


HOUSE OF CARDS
Una delle serie più attese dell'anno approdata da poco sul nuovo canale Sky Atlantic, è basata sul romanzo di Michael Dabbs (ex capo di stato maggiore) è andata in onda sul canale streaming americano di Netflix.
La vicenda tratteggia un ritratto cinico e disincantato di un uomo, raccontato nella sua spietata intelligenza che si avvale del talento di Kevin Spacey (anche co-produttore della serie). 
L’ambizione, pericolosamente mescolata a vendetta, è il motore che anima le vicende di Frank Underwood, politico protagonista della serie che si muove dietro le quinte di una “torbida” Casa BiancaL’altissima qualità del thriller politico a puntate è stata premiata con 3 Emmy e un Golden Globe. Ed i primi due episodi sono diretti da David Fincher. Vi basta?



LES REVENANTS
Arriva dalla Francia questa piccola serie capolavoro ormai di culto e sarà presto anch'essa trasmessa dal canale televisivo tematico Sky Atlantic.

E' una delle migliori serie europee degli ultimi anni, capace di tenere testa pure a quei miracoli narrativi a stelle e strisce che ci piacciono tanto e ci tengono incollati allo schermo. Les Revenants racconta il ritorno di alcune persone morte in un piccolo paese di montagna. Questo fatto, insieme ad altri strani fenomeni (come l’abbassamento del livello dell’acqua del lago e sbalzi di tensione alla rete elettrica), sconvolgerà la vita del piccolo borgo e dei suoi abitanti. Non una serie sugli zombie, sia chiaro, i "revenants" ritornano in perfette condizioni fisiche, così com’erano prima di morire, bloccati all’età in cui sono deceduti.
Dirvi altro sarebbe crudele. 


MASTER OF SEX
Anch'essa una delle serie più attese qui in Italia e che vedremo presto sul canale tematico Sky Atlantic ed è prodotta dalla Showtime (Dexter, Homeland, Weeds).
Il titolo è un interessante gioco di parole: oltre a significare maestro, specialista, “Masters” è anche il cognome di William Masters interpretato da Michael Sheen , sessuologo e ginecologo realmente esistito che insieme alla sua collega Virginia Johnson, alla fine degli anni Cinquanta, fu il primo a effettuare uno studio approfondito della fisiologia sessuale umana, esaminando nel corso degli anni migliaia di atti sessuali compiuti da centinaia di volontari.
Una serie sulla rivoluzione sessuale seducente e intelligente che vi incollerà alla poltrona.













mercoledì 5 marzo 2014

12 anni schiavo

Regia: Steve McQueen
Distribuzione: BIM
Sceneggiatura: John Ridley
Fotografia: Sean Bobbit
Montaggio: Joe Walker
Costumi: Patricia Norris
Scenografie: Adam Stockhausen

Musiche: Hans Zimmer
Con: Chiwetel Ejiofor, Lupita Ngyong’o, Michael Fassbender, Brad Pitt, Paul Giamatti, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Sarah Paulson
Durata: 134'







Il londinese Steve McQueen trova la definitiva consacrazione con il suo terzo lungometraggio, che approfondisce il suo poema per immagini sul corpo umano e le sofferenze carnali inferte all’animo. Un percorso iniziato con Hunger in cui il corpo è usato come strumento di protesta e proseguito con Shame con le sue tormentate pulsioni sessuali. Questa volta la carne viene straziata, torturata e umiliata negli anni dell’epopea schiavista americana raccontata attraverso la vera biografia e gli occhi del violinista di colore Solomon Northup (magistralmente interpretato da Chiwetel Ejiofor candidato all’oscar per il ruolo) uomo libero ingiustamente ingannato, rapito e poi venduto negli Stati razzisti e schiavisti del Sud e ridotto ad animale da lavoro privato di qualsiasi identità e dignità.

Lo sguardo di McQueen diviene più canonico, e per la prima volta non scrive il proprio soggetto ma si lascia guidare dalla sceneggiatura spoglia ed essenziale di John Ridley, cucita addosso al cineasta inglese alla quale si adatta e dà forma immaginifica alla sostanza narrativa.
Il fil rouge della cinamotografia di McQueen sui diversi stadi della segregazione umana rimane preponderante, ogni immagine è un quadro, un’installazione artistica ed ogni posa umana scultura di carne ed anche in questo caso l’inabissamento dell’esistenza umana diviene tangibile e senza nessuna indulgenza verso lo spettatore. Il piano-sequenza, tanto amato dal regista, anche qui diviene strumento privilegiato per descrivere le torture e la sopraffazione dell’essere umano sul suo simile. Nessuna carezza empatica, nessuna redenzione tarantiniana, c’è il terrore e l’emozione che coinvolge lo spettatore e lo rende complice di tale scempio storico e umano che non bisogna dimenticare.

La cifra stilistica così geometrica che si concede alla potenza delle immagini lo rendono un film enorme, impreziosito dalle interpretazioni fugaci ma convincenti dei comprimari (Paul Giamatti, Paul Dano, Brad Pitt, Benedict Cumberbatch) ma soprattutto dalle performance sugli scudi dell’attore feticcio Michael Fassbender, che qui da volto e brutalità ad uno dei personaggi più sadici e terribili del grande schermo, e la straordinaria Lupita Nyong’o che si guadagna un meritatissimo oscar.
Coraggioso e visivamente forte il film di McQueen colpisce, stordisce e incanta. Ci voleva un inglese di colore per poter raccontare sul grande schermo una delle vergogne storiche della nazione democratica per eccellenza, il film definitivo sulla schiavitù attraverso un personaggio realmente esistito e che il regista tratteggia con purezza e realismo resistendo ad ogni tentazione di farne un eroe.
Oscar dovuto.


VOTO 8