10-THE HORRORS "Primary colours" #video#
La psichedelia indie delle nuove generazioni, un album dai colori sbiaditi dall'incedere ipnotico e ruggente, melodie acide sintetizzate alla produzione da Geoff Barow dei Portishead che ne cura i dettagli e spedisce nell'olimpo Julian Cope e soci.
9- FRANZ FERDINAND "Tonight: Franz Ferdinand" #video#
Tornano i 4 di Glasgow che contribuirono alla rinascita e la definizione moderna della musica indie con un album spassoso, dai groove funkeggianti ed avvolgenti, perfetti per ogni dancefloor.
Flavour elettronico e soliti riff contagiosi nei brani che compongono questo lavoro, morbido e sensuale che non perde mai un colpo; anche questa volta Kapranos rappresenta una garanzia.
8- ARCTIC MONKEYS "Humbug" #video#
Dimenticate gli esordi, dimenticate i riff secchi e veloci ed il sound british condito dai testi ironici e taglienti di Alex Turner. Li avevamo lasciati oltreoceano, dopo i fasti del successo planetario dei primi due album, a registrare in pieno deserto del Mojave con quel Dio del suono acido di Josh Homme, e li ritroviamo lisergici e potenti, rigenerati e maturi. Un album deciso e coraggioso con suoni più corposi e ricercati, lontani dalle canzoncine a cui avevano abituato gli indie-kidz.
7- THE ANTLERS "Hospice" #video#
Si dice che la bellezza spesso fa male, e questo è un disco che ferisce. Come le pieghe di un dolore che non si sa spiegare ed a cui ci si abitua ed affeziona, quasi. Lo hanno definito 'post-pop', un perfetto connubio tra melodie pop ed attitudine folk. Atmosfere malinconiche per narrare le vicende di un uomo che vede morire la sua amata di cancro, su un letto di ospedale.
Semplice nella sua sensibile complessità d'arrangiamenti ma pur sempre orecchiabile, che si conficca sotto pelle. Un disco necessario.
6- DENTE "L'amore non è bello" #video#
In un duemilanove sostanzialmente avaro per la musica italiana, Giuseppe Peveri in arte Dente, ci regala un prezioso gioiellino di cantautorato naif. Leggero e dannatamente melodico, condito di sfavillanti trovate verbali, ironiche e romantiche, che scorrono lievi nei quaranta minuti dell'album, passando in rassegna tutta la scuola cantautorale italiana. Piccole inebrianti poesie quotidiane imbevute di melò.
5- THE LEISURE SOCIETY "The sleepers" #video#
Uno splendido album d'esordio che ricco di una strumentazione ridondante (fiati, archi, tastiere, glockenspiel, banjo, mandolini, contrabbasso e chitarra acustica) coglie l'essenza del folk bucolico, aggiornandolo con le melodie soavi e sognanti marcatamente pop dei nostri giorni.
Letargiche melodie in bilico tra arie palpitanti ed intime, puntellate da venature di timida malinconia, scritte al termine di una storia d'amore, sugellandole d'intensità.
4- SOAP & SKIN "Lovetune for vacuum" #video#
Un disco difficile da dimenticare, talento allo stato puro per questa giovanissima singer che riesce a cantare i silenzi più assordanti, nascosti in una fragilità evidente che si dipana nelle tredici track tutte scritte e composte da Anja Plaschg (alias Soap&Skin) che ricorda la prima Bjork, superandola per intensità e fragilità interiore. Ricco di un pathos instabile, sospeso tra l'effimera bellezza ed il seducente nulla, la voce di Anja conduce verso inesplorati oblii, "Elaborazione del subconscio per pianoforte e laptop",perle rare e fulgide che s'inabissano per sempre nei meandri delle proprie oscurità, rasentando la meraviglia.
3- KASABIAN "West rider pauper lunatic asylum" #video#
Il nome del disco è stato preso da una specie di manicomio del diciannovesimo secolo situato nello Yorkshire, il sound pesca nei primi Primal Scream, il resto lo condiscono Sergio Pizzorno & soci, che a tre anni dal loro ultimo lavoro, riemergono prepotentemente sulla scena rock britannica con un album folgorante, adrenalinico e sensuale.Ogni pezzo scalda e stende come un pugno in pieno volto, dal mood irresistibile ed i riff che non si schiodano più dalla testa. Welcome back guys!
2- FANFARLO "Reservoir" #video#
Citando David Bowie:“I Fanfarlo hanno quella particolare capacità di creare una musica esaltante, che al tempo stesso è benedetta da una deliziosa malinconia”. Coniugando perfettamente l'attitudine pop svedese con la matrice folk americana, ma i piedi ben piantati in terra d'Albione, Simon Balthazar ed i suoi musicisti danno alla luce un esordio entusiasmante, piccolo capolavoro indipendente, smarcandosi con decisione dal crescente hype che pur li vede coinvolti.Melodie barocche eseguite con piglio bucolico e festoso che denotano una personalità ruggente, capaci di far vibrare le corde più sensibili degli animi indie, brani che si attaccano alla pelle, come una morsa leggera che non lascia lividi, ma solo la sensazione di una delicatezza che è ancora opportuna e dalla quale non riusciremo più a prescindere.
1- WOODPIGEON "Treasury library Canada" #video#
Sono una delle piccole realtà più intense ed emozionanti dell'indie-folk contemporaneo, vengono da Calgary, in Canada, e la band è composta da otto musicisti. Questo disco è stato prodotto e pubblicato autonomamente dal gruppo, in edizione limitatissima, perchè originariamente pensato come regalo per gli amici/fan, ma il passaparola e qualche recensione entusiastica ne ha decretato il successo, rendendo necessarie una ristampa e la successiva uscita ufficiale.
Imbevuti del miglior indie-pop scozzese, i componenti guidati dall'estroso Mark Hamilton, ci consegnano 14 piccoli capolavori di pop-folk, ricchi d'intensità e spessore, amalgamando gli arrangiamenti sontuosi e ricercati con l'immediatezza e la freschezza armonica che ogni songwriter sogna di comporre. Sono delicate poesie musicali, piccoli intermezzi soavi che disegnano un affresco musicale raffinato ed elegante, nel quale perdersi ed abbandonarsi.
Un album bellissimo, perfetto, leggero e indimenticabile.
0- ANIMAL COLLECTIVE "Merriweather post pavilion" #video#
Loro sono il gruppo che travalica le classifiche, i generi e le considerazioni. Uno sballo lucido, un risveglio sbiadito dopo un fine settimana di bagordi, geniali ed irriverenti il "collettivo animale" rappresenta il decennio che ci ha lasciato con ben 9 album, dissacrando e mescolando tutti i generi conosciuti nel frullatore della loro creatività. Psicotropia musicale per pochi eletti.
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