Regia:
J.J. Abrams
Produzione: Warner Bros USA 2011
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Fotografia: Larry Fong
Montaggio: Mary Jo Markey, Maryann Brandon
Scenografie: Martin Whist
Produzione: Warner Bros USA 2011
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Fotografia: Larry Fong
Montaggio: Mary Jo Markey, Maryann Brandon
Scenografie: Martin Whist
Musiche:
Michael Giacchino
Genere: Fantascienza
Con: Kyle Chandler, Elle Fanning, Joel Courtney
Durata: 112'
Genere: Fantascienza
Con: Kyle Chandler, Elle Fanning, Joel Courtney
Durata: 112'
Ohio,
estate del 1979. Un gruppo di ragazzini sta girando un piccolo film sugli
zombie in super 8 da mostrare in un festival provinciale, proprio mentre stanno
girando una scena notturna nei pressi di una stazione ferroviaria diventano
involontari testimoni di un disastro ferroviario dal quale “qualcosa” fugge
mettendo a soqquadro la loro cittadina e a repentaglio le loro stesse vite.
Al
suo terzo film da regista J.J. Abrams gira la sua opera più riuscita, un
piccolo “personal project” avallato dall’ausilio e la produzione del mentore
Steven Spielberg che fonde le sue personali manie ed ossessioni
cinematografiche legate ad un certo modus operanti stilistico e focalizzato sul
concetto primario del mistero -a partire dalla trama sino alla lavorazione del
film - amalgamando in maniera definitiva gli elementi caratteristici che
rappresentano il fil rouge delle sue pellicole, (dal pilota del primo episodio
di Lost per poi proseguire in Star Trek e Cloverfield) portando a compimento la
sua personale poetica.
Appare
evidente sin dalle prime battute che il film di Abrams strizzi l’occhio a
Spielberg del periodo Amblin cercando di risvegliare le sensazioni di una
stagione del cinema americano che mise al centro dell’immaginario
cinematografico il mondo preadolescenziale di provincia che creò un vero e
proprio sottogenere (Goonies, Scuola di mostri, Explorers) il cui cuore
pulsante era rappresentato proprio dalla Amblin Enterteinment di Spielberg al
quale Super 8 esplicitamente s’ispira.
Ed è
proprio dagli stilemi e l’estetica di una certa produzione spielberghiana (le
biciclette come unico mezzo di conoscenza della realtà, il microcosmo della
provincia, i problemi con i padri etc..) da cui parte Abrams, per poi
contaminarlo man mano di elementi personali, scegliendo di non rinunciare ai
suoi celebri controluce che provocano bagliori lenticolari, la gestione della
suspense e del mistero, i filmini d’epoca che rivelano segreti, il grande
incidente ed infine “l’altro” come metafora delle paure. Il tutto appare come
una grande messa in scena alla maniera di Spielberg ma vista con gli occhi di
Abrams.
Nonostante
i tanti omaggi al cinema americano di genere anni 80 e la miriade di citazioni
(bellissime quelle rivolte al cinema di George Romero ed il poster anacronistico dei
Goonies tenuto in casa da uno dei piccoli protagonisti) Super 8 è a tutti gli
effetti puro J.J. Abrams style. L’autobiografia è evidente nella riproposizione
sul grande schermo della sua adolescenza, dal suo quartiere ai primi passi nel
cinema con il super 8, ai suoi amici e perfino i nomi della cittadina e dei
negozi che ricalca quello dei suoi familiari, impreziosendo la pellicola con lesplendide
inquadrature ed una regia pulita ed elegante, sorretta egregiamente dalla musica
del compositore di fiducia sin dai tempi
di Lost: il premio oscar Michael Giacchino. Impossibile inoltre non considerare
le straordinarie interpretazioni dei piccoli protagonisti sui quali spicca
quella di Elle Fanning (già vista in Taken mini serie fantascientifica di Spielberg e sorella minore della più celebre Dakota Fanning) vero e
proprio talento di cui sicuramente sentiremo parlare e dello sconosciuto
protagonista maschile Joel Courtney.
Alla
fine il senso di tutta l’operazione è confermato dalla sincerità e lo sguardo
intimo dell’autore, capace di raccontare una piccola storia che si inserisce in
una più grande e che conferma il talento narrativo di un regista/autore che sa commuovere,
divertire appassionare e soprattutto tenere con il fiato sospeso. Uno dei
migliori registi in grado di intercettare i sentori e le percezioni del
pubblico degli anni 00.
VOTO 7
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