Regia: Roman Polanski
Produzione: Costantin films FRA/UK/POL 2011
Sceneggiatura: Roman Polanski, Yasmina Reza
Fotografia: Pawel Edelman
Montaggio: Hervè De Luze
Costumi: Milena Canonero
Produzione: Costantin films FRA/UK/POL 2011
Sceneggiatura: Roman Polanski, Yasmina Reza
Fotografia: Pawel Edelman
Montaggio: Hervè De Luze
Costumi: Milena Canonero
Musiche: Alexandre Desplat, Alberto Iglesias
Genere: Commedia, Drammatico
Con: Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz, John C. Reilly
Durata: 79'
Genere: Commedia, Drammatico
Con: Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz, John C. Reilly
Durata: 79'
Due famiglie, due coppie decidono di incontrarsi nell’appartamento a Brooklyn di una di loro per discutere cordialmente e riconciliare gli animi dopo che i rispettivi figli si sono azzuffati tra di loro e uno dei due ha riportato la rottura di due incisivi. Ma le buone intenzioni verranno presto messe da parte e la carneficina verbale si consumerà con esiti imprevisti.
Roman Polanski torna in concorso alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia per presentare la sua ultima opera tratta dalle fortunata pièce teatrale della drammaturga francese Yasmine Reza (che collabora alla sceneggiatura) intitolata “Il dio della carneficina”. I toni sono quella della commedia sofisticata e verbosa che punta l’obiettivo sulle problematiche scaturite dalle relazioni interpersonali restringendo il cerchio all’interno di quattro mura domestiche e svolto in tempo reale per soffermarsi con feroce ironia carica di pessimismo sugli istinti primordiali sepolti sotto una coltre spessa di perbenismo e ipocrisia.
Il registro scelto dal regista di origini polacche ma apolide per vocazione è sarcastico ed irriverente sorretto da un cast di prim’ordine con ben tre premi oscar, Kate Winslet Jodie Foster e Christopher Waltz e il sorprendente John C. Reilly, vera forza della natura in un ruolo congeniale ma soprattutto da una sceneggiatura che si avvale di ottimi dialoghi politicamente scorretti al limite del sacrilego che incalzano la narrazione senza tediare o perdite di ritmo.
I personaggi in cattività, sembrano ingabbiati da una forza oscura che li trattiene all’interno coinvolgendoli a metter a nudo sé stessi e a smascherare gli altri in un continuo gioco di rimpalli verbali e piccole cattiverie. Essenzialmente “Carnage” è un film sull’incomunicabilità dell’essere umano, in una società che involve antropologicamente tornando alle primordiali lotte di sopravvivenza animali nella giungla umana che si attaccano a vicenda per stabilire il primato. La teatralità della messa in scena non soffoca il potenziale visivo e narrativo bensì ne esalta i punti di forza che fanno leva sulle interpretazioni strepitose che rendono questa commedia cinica e spietata una delle migliori pellicole di questa stagione cinematografica.
VOTO 7
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