Un "Classico Disney" è per antonomasia oramai una pellicola che rimanda alle storie indimenticabili, speciali e alla fantasia che spalanca le porte del mondo dei sogni e dei buoni propositi. Qui la celebre casa creata dal nulla da Walt Disney (qui interpretato da Tom Hanks) racconta se stessa o perlomeno la genesi e la vera storia dei diritti del romanzo di uno dei film cardine del suo immaginario: Mary Poppins. Una Emma Thompson da oscar, comprimari d'eccezione (Paul Giamatti, Colin Farrell, Jason Schwartzman) e una storia potente che emoziona e vi farà vedere la celebre governante sotto una nuova lente.
9 - GUARDIANI DELLA GALASSIA
Uscito lo scorso anno e colpevolmente in ritardo qui da noi (ultimo paese al mondo) avrebbero dovuto occupare un posto minore nella filmografia di casa Marvel all'interno di quella che è comunemente chiamata Fase 2 ed essere un semplice spartiacque tra l'ultimo serioso Capitan America e l'attesissimo Avengers: Age of Ultron (in uscita ad aprile 2015) ed invece è divenuto campione d'incassi (700 milioni di dollari, terzo incasso di sempre per la Marvel dietro solo a Iron Man 3 e The Avengers) e meravigliato la critica che lo considera il "miglior film della Marvel" fino ad ora. Grazie alla regia dell'outsider James Gunn questa è la commedia dell'anno.
8 - DALLAS BUYERS CLUB
Quello di Jean Marc Vallée è un film che proviene da lontano, ci sono voluti ben 20 anni per portare sul grande schermo la vera storia di Ron Woodroof grazie alla tenacia dello sceneggiatore Craig Borten, che ha attraversato un’odissea interminabile di rifiuti, cambiamenti e sventure prima di vederlo finalmente realizzato.
Un piccolo film indipendente, dal basso budget e girato in soli 25 giorni ma capace di ottenere 6 nomination agli oscar, accaparrandosi ben 3 statuette tra cui quelle dei migliori interpreti andati a scanso di equivoci agli straordinari Matthew McConaughey (dimagrito 22 chili per il ruolo) e Jared Leto. Non un film sull'Aids ma sugli uomini che l'anno combattuta. Imperdibile.
7 - X-MEN - Giorni di un futuro passato
Settimo film della saga sui mutanti di casa Marvel e ritorno all'ovile del padre cinematografico Bryan Singer che prende spunto dall'albo omonimo che rappresenta uno dei punti più alti non solo della saga ma del fumetto stesso. Incrociando due generazioni di mutanti e alternando spazi temporali diversi (con un cast nutrito e stellare come pochi) Synger chiude il cerchio iniziato nel 2000 riportando in auge la saga con probabilmente il suo episodio migliore che rende giustizia anche a livello cinematografico di una delle saghe più colte e complesse del mondo fumettistico.
6 - 12 ANNI SCHIAVO
Il film vincitore del premio oscar consacra
definitivamente dopo solo tre pellicole, il talento del regista britannico Steve McQueen che continua il suo personale percorso con la poetica sul corpo umano e le sue sofferenze nonché il film definitivo sulla schiavitù in America che contiene il piano
sequenza più straziante del cinema degli ultimi anni. Ineluttabile rimanere
impassibili o inermi.
5 - L'AMORE BUGIARDO - Gone Girl
David Fincher giunto al suo decidmo lungometraggio non sbaglia un colpo, questa volta porta sul grande schermo il bel romanzo di Gillian Flynn. Come sempre nella poetica della filmografia del regista anche qui la dissimulazione come elemento cardine. Un thriller all'apparenza ma che si emancipa dai meccanismi del giallo classico per scandagliare i lati oscuri della società odierna mischiando i registri narrativi permeando la pellicola di una tensione costante. Ah, la splendida Rosamunde Pilke qui è indimenticabile e decisamente oscar.
4 - SYNECDOCHE, NEW YORK
L’esordio alla regia del geniale Charlie
Kaufman (sceneggiatore di Se mi
lasci ti cancello e Essere John
Malkovic) vicino alla Palma d’oro a Cannes nel 2008 esce in Italia con
colpevole ritardo solo a causa della morte del suo protagonista, l’immenso Philip
Seymour Hoffman.
Un’opera enigmatica, decisamente metaforica in cui il
reale e l’irreale si fondono per dar vita ad una pellicola ibrida e complessa
ma dal profondo ed inquietante fascino. Folle e geniale come il suo enigmatico
autore.
3 - INTERSTELLAR
Era il film più atteso dell’anno e non ha
deluso le aspettative. Nolan consegna alla storia del
cinema un’altra opera grandiosa,
ambiziosa e di ampio respiro.
La fantascienza basata sulle vere teorie di Kip Thorne e narrata con le moderne tecnologie certo, ma un film girato in pellicola da 70 mm (l’ultimo in questo formato nel cinema) nei teatri di posa e con il piglio classico omaggiando i grandi come Kubrick e Tarkovskij. Un epopea spaziale, non priva di sbavature, ma pur sempre magnifica che rientra appieno nel corpus tematico del regista inglese come sempre a suo agio nei blockbuster d’autore.
La fantascienza basata sulle vere teorie di Kip Thorne e narrata con le moderne tecnologie certo, ma un film girato in pellicola da 70 mm (l’ultimo in questo formato nel cinema) nei teatri di posa e con il piglio classico omaggiando i grandi come Kubrick e Tarkovskij. Un epopea spaziale, non priva di sbavature, ma pur sempre magnifica che rientra appieno nel corpus tematico del regista inglese come sempre a suo agio nei blockbuster d’autore.
2 - BOYHOOD
Vincitore dell'Orso d'argento a Berlino ed in profumo di oscar, l'autore texano fa suoi i concetti di Heidegger di "essere e tempo" e mostra un ragazzino che diviene sé stesso nella maniera più naturale e quindi più poetica possibile. Un film unico ed emozionante che non racconta una semplice storia, ma la madre di ogni storia che è la vita.
1 - LEI
Il ritorno del visionario Spike Jonze, nel film più intimo e
sofferto, scritto di suo pugno guadagnandosi l’oscar per la miglior
sceneggiatura. Una strana storia d’amore combinata ad una meditazione sulla
società e sulla tecnologia, le sue
prospettive e derive. Una meravigliosa e melanconica riflessione su ciò che
siamo e dove stiamo andando. Uno sguardo sincero e romantico sulla vita e la
sua complessità indagate nel profondo. Un amore autentico, seppur virtuale in
uno degli amori più originali, divertenti e struggenti degli ultimi anni che va
a toccare le corde più intime della natura umana servendosi con poesia della
tecnologia. Il film dell'anno e non solo.
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