martedì 25 gennaio 2011

Top Songs 2010 part I

20 - HEY MARSEILLES - Rio
Un sestetto folk che viene da Seattle ci regala una ballata orchestrale  con continui cambi di registro che la rendono adorabile ed adatta per ogni risveglio mattutino col buonumore. Questi singolo aperto dal contagioso 'clap hands' riassume tutta la loro poetica musicale, una tavolozza sonora che scivola in un tripudio di fiati e cori.

19 - FYFE DANGERFIELD - Barricades
L'ex leader dei Guillemots nel suo esordio da solista inserisce un gioiellino malinconico struggente e delicato, una ballata garbata e lieve a ribadire a tutti i cuori che: The love is a barricades/ L'amore è una barricata.
Preziosa e rara come perla nel favo custodita nel fondo di un abisso.


 


18 - SMITH WESTERNS - Be my girl
Uno dei gruppi giovani più interessanti del panorama indie americano. Definiscono la loro musica una specie di garage -glam-lo-fi ma in realtà è indie-rock grezzo e ancestrale. E questa canzone sporca e lisergica è una vera leccornia per i palati fini. Da tenere d'occhio.





17 - SMILES AND FROWNS - The echoes of time
Esordiente duo dell'Arizona sospeso tra le atmosfere retrò con organi, vecchi sintetizzatori, chitarrine vintage e il folk-pop moderno. Questa delicata e dolce-amara song rievoca i bei tempi passati con un mood soffice ed ammaliante che non mancherete di adorare.





16 - THE BLACK KEYS - Tighten up
I 'fratelli' di Akron del blues-garage-punk-rock sfornano l'ennesima delizia per le nostre orecchie. Una calda e suadente rock song dalle linee morbide e conturbanti in perfetto equilibrio tra il blues d'annata e il rock contemporaneo.


 


15 - KIMBRA - Settle down
Singolo di debutto per questa giovane singer australiana che mischia il soul alla Nina Simone con le sonorità moderne e sperimentali alla Bjork con il piglio melodico di Amy Winehouse. Un brano eccelso e raffinato, conturbante ed elegante dall'anima  modern soul.





14 - JAILL - On the beat
Leggenda vuole che la celebre casa discografica indie la Sub Pop li abbia scovati in un locale di Seattle e li abbia subito messi sotto contratto. Di certo questi ragazzi hanno talento ed il loro indie surfing- revival ne è la certezza; melodie che si attaccano ai timpani e inducono all'ascolto reiterato, obiettivo che si prefigge da sempre il power-pop a stelle e strisce.





13 - ERLAND & THE CARNIVAL - Trouble in mind
Anticipato da un video coloratissimo e delizoso, la nuova creatura di Simon Tong, batterista dei The good, he bad & the queen di Damon Albarn è una sarabanda di indie pop venata di psichedelia folk irresistibile ed accessibile a tutti. 


 


12 - PORCELAIN RAFT - Dragonfly
Una delle possibile 'next big things' vengono dal Regno Unito e propongono un indie pop etereo ed intrigante di difficile definizione ma facile seduzione. Sospesi nel limbo che divide la dimensione onirica da quella reale. 


 


11 - BELLE & SEBASTIAN - I want the world to stop
La vita è una merda ammettiamolo, ma poi esce il nuovo singolo dei Belle & Sebastian e di colpo il mondo non ci sembra poi un luogo così male in fondo.
Dio benedica la Scozia e l'indie-pop! Chapeau!


 


10 - BEST COAST - When I'm with you
In vetta nella classifica stilata dal magazine musicale NME tra le 50 migliori band di questo 2010. Sole, spiaggia, costa californiana e il beach pop anni 60: questi gli ingredienti della musica dei Best Coast. Il singolo è uno spedito surf-pop che evoca i Beach Boys d'annata con ritornello appiccicoso ed annesso mini assolo nel mezzo. Estivo e vintage.


 





giovedì 13 gennaio 2011

Top Ten film 2010

10 - OLTRE LE REGOLE - The Messengers
Una delle piccole perle della stagione. Snobbato dai media, adorato nei festival e candidato a due premi oscar, il film di Oren Moverman è un film sulla guerra anomalo e straziante. La storia di due ufficiali incaricati di consegnare ai familiari delle vittime della guerra in Iraq la notizia del loro decesso, ci consegna una riflessione intima e amara sul dolore che i conflitti portano con sé. Piccole implosioni, vivido silenzio e tenere solitudini in questo splendido e fragile film.






9 - BENVENUTI A ZOMBIELAND
La commedia dell'anno. Un inatteso successo oltreoceano, da noi uscito direttamente ed inspiegabilmente per il mercato home video, già al lavoro per sequel che uscirà in 3D. Una pellicola on the road ambientata in un mondo ormai dominato dagli zombie strepitosa ed irriverente. Adatta anche a chi non ama il genere zombie-movie ma le ottime commedie. Un film che è già un cult. Imperdibile.










8 - TRA LE NUVOLE
Una tragi-commedia che riflette sulla crisi finanziaria e le sue inevitabili conseguenze.
Il figlio d'arte Jason Reitman, già autore di piccoli cult come "Thank you for smoking" e l'acclamato vincitore del festival di Roma 2008 "Juno" alle prese con la sua opera più matura convince e stupisce. Dialoghi frizzanti, sceneggiatura brillante ed interpreti impeccabili, con un Clooney in stato di grazia.










7 - L'UOMO CHE VERRA'
Il miglior film italiano dell'anno. Giorgio Diritti si conferma un talento straordinario e sensibile, firmando un piccolo capolavoro. La strage di Marzabotto, durante la seconda guerra mondiale, vista dagli occhi di una bambina scampata al massacro.
Recitato nell'antico dialetto romagnolo, il film restituisce la semplicità, i silenzi e le vite che si perdono nella storia. Senza vincitori, né vinti.
Un film necessario ed impagabile, da custodire ed amare. Per non dimenticare.






6 - IL PROFETA
Il cinema francese regala sempre grandi soddisfazioni, ma in questo caso Audiard dispensa un capolavoro, che ha concorso fino all'ultimo per l'oscar come miglior film straniero. Il racconto di formazione criminale di un giovane immigrato che in carcere è assoldato ed istruito dalla mafia còrsa, cinico e crudele. Girato divinamente con piglio realista, senza ruffianerie o sentimentalismi di parte.
Perché le prigioni sono anzitutto dentro di noi.








5 - IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI
L'argentino Juan Josè Campanella gira il film della vita. Premiato a sorpresa con l'oscar come miglior film straniero, è una storia d'amore controtendenza, senza facili allusioni o cliché sentimentali ambientato su due piani temporali distinti ma contigui. Forte di una sceneggiatura strepitosa ed una fotografia sontuosa, retto dall'interpretazione regale di Ricardo Darìn, una sorta di Matroianni sudamericano.
Una pellicola girata con la maestria dei vecchi film di una volta, robusto e indimenticabile, con un paio di sequenze memorabili, da storia del cinema.






4 - THE ROAD
Tratto dall'immenso romanzo premio Pulitzer nel 2007 "La strada" di Cormac McCarthy la pellicola narra di un padre (uno strepitoso Viggo Mortensen)  costretto a proteggere il proprio figlio in un mondo devastato da un non precisato disastro che ha spazzato via quasi ogni forma di vita sulla terra. Un racconto intimo e pregno, delicato e poetico pur nelle nefandezze che il genere umano sa produrre. Opera asciutta e cupa, silenziosa e cinica. Un film difficile, fragile ed intenso, che fa male. Come ogni cosa sublime che squarcia le nostre resistenze mettendoci a nudo.




3 - THE SOCIAL NETWORK
Non un film su Facebook, non un biopic sul suo fondatore Mark Zuckerberg, ma un film sui nostri tempi e gli anni zero.
Il miglior sceneggiatore hollywoodiano (Alan Sorkin) al servizio del regista più talentuoso (David Fincher) al lavoro con i giovani attori più interessanti del momento (Jesse Eisenberg e Andrew Garfield) producono un mix geniale e irresistibile con una pellicola in odore di oscar e pioggia di nomination. Il cult degli anni zero che sviscera le moderne inclinazioni sociali e decreta la potenza e l'influenza attuale della Rete.




2 - A SINGLE MAN
Lo stilista Tom Ford al suo esordio dietro la macchina da presa partorisce un film sublime e perfetto. Adattando per il grande schermo l'impervio romanzo di Christopher Isherwood "Un uomo solo", si cimenta in un lavoro elegante ed intenso, orchestrando con sentimento e passione il racconto dell'ultimo giorno di un uomo sopraffatto dal dolore e la solitudine, interpretato da un sontuoso Colin Firth. Ford incastra alla perfezione tutti gli elementi filmici e costruisce un ingranaggio scenico e cinematografico prezioso e soave, raro e commovente. Cinema alla sua magnifica essenza.


1 - AVATAR
Non un semplice film ma un evento. Polverizzato ogni record d'incasso il "costruttore di sogni" James Cameron porta avanti il suo percorso personale permettendo al cinema odierno di proiettarsi nel futuro digitale della terza dimensione. Ancora una volta avanza di un gradino nella scala della storia del cinema concependo un'opera straordinaria, un'impresa "divina" nel partorire e far vivere le sue creature Na'vi nel magico e bucolico mondo di Pandora, un lavoro improbo snocciolato lungo 14 anni che apre uno scorcio ed indica una nuova strada nelle possibilità artistiche della settima arte. 

martedì 4 gennaio 2011

The Tourist


Regia di Florian Henckel Von Donnersmarck
Produzione: USA, Francia 2010 01 Distribution
Sceneggiatura: Julian Fellowes, Christopher McQuarrie
Fotografia: John Seale
Montaggio: Joe Hutshing, Patricia Rommel
Scenografie: Colleen Atwood
Musiche: James Newton Howard
Genere: Thriller
Con: Angelina Jolie, Johnny Depp, Paul Bettany, Timothy Dalton
Durata: 103'


Gli ingredienti essenziali per un buon film sono vari: una splendida location, budget sostanzioso, attori internazionali di prim'ordine ed un regista talentuoso e premiato con l'oscar. Una miscela che solitamente dovrebbe essere garanzia di un prodotto di pregevole fattura, o perlomeno degno di considerazione.
Eppure Venezia, la coppia di divi inedita Depp-Jolie e il regista tedesco Von Donnersmarck - premiato con l'oscar come miglior film straniero nel 2007 con lo splendido Le vite degli altri - non sono sufficienti ad imbastire un degno (o come minimo sufficiente) remake della pellicola francese del 2005 Anthony Zimmer diretta da Jerome Salle.

Nelle intenzioni del regista teutonico vi era il preciso e lodevole tentativo di riportare in auge le vecchie pellicole giallo-rosa (Caccia al ladro o Sciarada), cercando di assemblare un blockbuster elegante dal sapore retrò con i crismi ed il piglio della narrazione moderna.
Ciò che ne viene fuori tuttavia è un enorme pasticcio cinematografico, una sorta di cinepanettone internazionale che seppur intrattiene decorosamente non riesce neanche lontanamente ad ambire alle aspirazioni cui si prefigge.
Ė un film pessimo che delude sotto ogni aspetto: dalla fotografia eccessivamente patinata da spot commerciale alle musiche scombinate e fuori luogo, passando per una regia convenzionale ed anonima ad una sceneggiatura a dir poco imbarazzante, che pur avvalendosi di due premi oscar come Julian Fellowes (Gosford Park) e Christopher McQuarrie (I soliti sospetti) non riesce a costruire quella tensione emotiva necessaria, e rimane piuttosto impantanata in inseguimenti improbabili al limite del surreale che infarciscono la pellicola di momenti comici involontari.

La due star mondiali più attese, sia per notorietà che per incassi, mettono a dura prova anche i loro fan più incalliti.
Angelina Jolie sembra quasi congelata nella sua bellezza statuaria, mentre Johnny Depp appare stralunato quanto annoiato, di certo non supportato nella caratterizzazione di un personaggio ambiguo e vuoto, oscurato dall'eleganza fascinosa e prepotente della Jolie.
Una cartolina magnifica per la splendida città lagunare di certo, che permette l'incursione ad alcuni attori nostrani di darsi un lustro evitabile, che finisce per rendere una delle pellicole più attese della stagione in quella che probabilmente si profila come la delusione maggiore.


VOTO 4