lunedì 26 settembre 2011

Le migliori serie tv

Eccoci con il secondo appuntamento con le serie tv da non perdere (e da riscoprire per chi le avesse perse) dopo che avevamo consigliato alcune tra le migliori anche QUI
Il cinema produce pochi veri capolavori intestardendosi perlopiù in remake, sequel, prequel e addirittura reebot di franchise trite e ritrite ed in mancanza di nuovi stimoli, ardori sperimentali, coraggiose sceneggiature e con penuria di autori originali, i serial televisivi continuano a produrre opere innovative e ambiziose che nulla hanno da invidiare al fratello maggiore rappresentato dal grande schermo. Nel grande calderone delle serie prodotte negli ultimi anni vi segnalo le migliori:

BREAKING BAD - Reazioni collaterali 
Il placido professore di chimica Walter White  cambia drasticamente la propria vita dal momento in cui gli viene diagnosticato un cancro ai polmoni con un'aspettativa di vita di due anni e decide di sfruttare le sue conoscenze in ambito chimico per "cucinare" metanfetamine insieme al suo ex allievo Jesse Pinkman per diventare uno spacciatore di alto livello ed assicurare un futuro economico agiato alla sua famiglia. 
Creata da Vince Gilligan è una delle serie televisive americane più premiate, tra cui 6 Emmy Award per miglior sceneggiatura e miglior interprete maschile in una serie drammatica al protagonista Bryan Cranston
Imperdibile per gli amanti del tasso elevato di adrenalina.


In un mondo post-apocalittico gli zombie hanno invaso il pianeta. Un piccolo gruppo di sopravvissuti guidati dallo sceriffo Rick Grimes cerca disperatamente un luogo sicuro in cui stabilirsi. Costretti a vivere in un ambiente privo di regole, controlli e sotto costante minaccia i superstiti si renderanno conto che la loro paura e la disperazione sono molto più insidiosi dei morti viventi stessi e la vera minaccia arriva dall'interno.
Serie del 2010 creata dal regista Frank Darabont basata sull'omonima serie a fumetti di ottima qualità adatta anche a chi non è amante del genere zombie è stana nominata come miglior serie drammatica agli scorsi Golden Globe. E' una delle più seguite in assoluto in America e annovera tra i suoi fan anche Stephen King che l'ha inserita tra i migliori show televisivi dell'anno. 
Di qualità e con una splendida fotografia e sceneggiatura. Per gli amanti del brivido.


FALLING SKIES
La Terra è invasa da una potente razza aliena che ha sterminato il 90% della popolazione mondiale neutralizzando tutte le apparecchiature elettroniche del globo. Tom Mason, ex professore di storia fa parte di un gruppo di combattenti della resistenza umana insieme ai due figli rimasti, Hal e Matt. Ben invece, l'altro figlio, è stato fatto prigioniero dagli alieni che rapiscono e schiavizzano i ragazzi grazie ad un sofisticato congegno innestato nella loro colonna vertebrale. 
La serie prodotta da Steven Spielberg è uno degli eventi televisivi di questa stagione, il social drama ambientato in uno scenario post-apocalittico è tra i più visti oltre oceano. Una fantascienza ambientata in un futuro che non c'è e proprio per questo l'elemento chiave è proprio il passato, ciò che è stato.
Da non perdere per gli amanti dello sci-fi di qualità e i fan spielberghiani.


BOARDWALK EMPIRE - L'impero del crimine
Siamo ad Atlantic City negli anni 20 in piena era Proibizionista. Il boss mafioso e politico corrotto Enoch "Nucky" Thompson ordisce un piano insieme ai suoi soci per arricchirsi attraverso la vendita illegale di liquori. Nel frattempo un reduce della Grande Guerra, Jimmy Darmody, ex protetto di Thompson inizia a frequentare il ventenne Al Capone.
La mini-serie prodotta da Martin Scorsese che dirige anche l'episodio pilota (costato solo lui venti milioni di dollari) è tratta dal saggio dello scrittore Nelson Johnson ispirato alla vita di un politico e criminale del tempo Enoch L. Johnson e dipinge un affresco d'epoca coinvolgente, preciso ed affascinante anche quando è tinto di fosco come nella migliore tradizione gangster. Vincitore del Golden Globe 2011 per la Miglior serie drammatica e per il miglior attore protagonista Steve Buscemi.
Davvero da non perdere.


BORED TO DEATH - Investigatore per noia
Ambientata a Brooklyn, New York narra le avventure dello scrittore Johnatan Ames, abituale consumatore di alcool e marijuana, in crisi ispirativa ed appena mollato dalla compagna Suzanne. Prendendo spunto da uno dei personaggi del suo scrittore preferito Raymond Chandler, ossia l'ispettore Philip Marlowe si spaccia per investigatore privato e cerca di risolvere casi senza avere nessuna licenza per farlo. Una delle sorprese di queste stagioni televisive e grazie al successo inaspettato di pubblico il canale HBO ha deciso di produrre anche una seconda stagione. 
Intrecciando noir e commedia è una delle serie più originali e di fattura del panorama televisivo anche se poco conosciuta nel nostro paese.
Sicuramente da consigliare e perfetta per chi ama il genere investigativo stile ispettore Coliandro o Montalbano.









lunedì 12 settembre 2011

Super 8


Regia: J.J. Abrams
Produzione: Warner Bros USA 2011
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Fotografia: Larry Fong
Montaggio: Mary Jo Markey, Maryann Brandon
Scenografie: Martin Whist
Musiche: Michael Giacchino
Genere: Fantascienza
Con: Kyle Chandler, Elle Fanning, Joel Courtney
Durata: 112'






Ohio, estate del 1979. Un gruppo di ragazzini sta girando un piccolo film sugli zombie in super 8 da mostrare in un festival provinciale, proprio mentre stanno girando una scena notturna nei pressi di una stazione ferroviaria diventano involontari testimoni di un disastro ferroviario dal quale “qualcosa” fugge mettendo a soqquadro la loro cittadina e a repentaglio le loro stesse vite.

Al suo terzo film da regista J.J. Abrams gira la sua opera più riuscita, un piccolo “personal project” avallato dall’ausilio e la produzione del mentore Steven Spielberg che fonde le sue personali manie ed ossessioni cinematografiche legate ad un certo modus operanti stilistico e focalizzato sul concetto primario del mistero -a partire dalla trama sino alla lavorazione del film - amalgamando in maniera definitiva gli elementi caratteristici che rappresentano il fil rouge delle sue pellicole, (dal pilota del primo episodio di Lost per poi proseguire in Star Trek e Cloverfield) portando a compimento la sua personale poetica.

Appare evidente sin dalle prime battute che il film di Abrams strizzi l’occhio a Spielberg del periodo Amblin cercando di risvegliare le sensazioni di una stagione del cinema americano che mise al centro dell’immaginario cinematografico il mondo preadolescenziale di provincia che creò un vero e proprio sottogenere (Goonies, Scuola di mostri, Explorers) il cui cuore pulsante era rappresentato proprio dalla Amblin Enterteinment di Spielberg al quale Super 8 esplicitamente s’ispira.
Ed è proprio dagli stilemi e l’estetica di una certa produzione spielberghiana (le biciclette come unico mezzo di conoscenza della realtà, il microcosmo della provincia, i problemi con i padri etc..) da cui parte Abrams, per poi contaminarlo man mano di elementi personali, scegliendo di non rinunciare ai suoi celebri controluce che provocano bagliori lenticolari, la gestione della suspense e del mistero, i filmini d’epoca che rivelano segreti, il grande incidente ed infine “l’altro” come metafora delle paure. Il tutto appare come una grande messa in scena alla maniera di Spielberg ma vista con gli occhi di Abrams.

Nonostante i tanti omaggi al cinema americano di genere anni 80 e la miriade di citazioni (bellissime quelle rivolte al cinema di George Romero ed il poster anacronistico dei Goonies tenuto in casa da uno dei piccoli protagonisti) Super 8 è a tutti gli effetti puro J.J. Abrams style. L’autobiografia è evidente nella riproposizione sul grande schermo della sua adolescenza, dal suo quartiere ai primi passi nel cinema con il super 8, ai suoi amici e perfino i nomi della cittadina e dei negozi che ricalca quello dei suoi familiari, impreziosendo la pellicola con lesplendide inquadrature ed una regia pulita ed elegante, sorretta egregiamente dalla musica del  compositore di fiducia sin dai tempi di Lost: il premio oscar Michael Giacchino. Impossibile inoltre non considerare le straordinarie interpretazioni dei piccoli protagonisti sui quali spicca quella di Elle Fanning (già vista in Taken mini serie fantascientifica di Spielberg e sorella minore della più celebre Dakota Fanning) vero e proprio talento di cui sicuramente sentiremo parlare e dello sconosciuto protagonista maschile Joel Courtney.

Alla fine il senso di tutta l’operazione è confermato dalla sincerità e lo sguardo intimo dell’autore, capace di raccontare una piccola storia che si inserisce in una più grande e che conferma il talento narrativo di un regista/autore che sa commuovere, divertire appassionare e soprattutto tenere con il fiato sospeso. Uno dei migliori registi in grado di intercettare i sentori e le percezioni del pubblico degli anni 00.


VOTO 7