martedì 18 ottobre 2011

Drive


Regia: Nicolas Winding Refn
Produzione: 01 Distribution USA 2011
Sceneggiatura: Hossemin Amini
Fotografia: Newton Thomas Sigel
Montaggio: Hervè De Luze
Scenografie: Beth Mickle, Lisa K. Sessions
Musiche: Cliff Martinez
Genere: Drammatico
Con: Ryan Gosling, Carey Mulligan, Christina Hendriks, Bryan Cranston
Durata: 95'





Stuntman part time, meccanico di giorno con ambizioni da pilota automobilistico e autista da rapina per criminali di notte.È questa è la vita di un uomo (Ryan Gosling) che procede solitario e silenzioso fin quando non incontra una giovane madre, Irene (CareyMulligan) di cui s'innamora ed il figlioletto Benicio. Quando suo marito Standard esce dal carcere la situazione precipita. Egli infatti ha contratto debiti con criminali che ora minacciano la sua famiglia. Il driver allora si offre come autista in una rapina per consentirgli di sistemare la situazione e proteggere Irene e suo figlio ma le cose non vanno come previsto.

Tratto dall'omonimo romanzo di James Sallis, Drive è il nono lungometraggio del regista quarantenne danese Nicolas Winding Refn, celebre per la trilogia di Pusher, che con questo film si aggiudica a sorpresa il premio come Miglior regia al 64° Festival di Cannes.
Refn prende uno dei generi più abusati dal cinema hollywoodiano, l'heistmovie, e lo immerge nella sua personale e glaciale visione cinematografica, fatta di immagine fisse, nessuna ripresa a mano, musiche elettroniche e puntigliosa attenzione per i corpi e i dettagli. Le frenetiche corse d'auto e gli inseguimenti sono cristallizzati nelle maniacali inquadrature, frenetiche ma non confuse, con scene girate con mano sicura e attenta proprio come un bravo pilota, che enfatizza le scene più tese e cruente con uno straordinario uso del ralenty e del sonoro che prende in prestito una certa elettronica ipnotica anni 80.

Il lavoro sugli attori del regista danese è superbo, si empatizza da subito con il driver interpretato da un impeccabile Ryan Gosling – uno dei maggiori nuovi talenti sulla scena mondiale – che restituisce un'interpretazione fatta di gesti e sguardi con i dialoghi ridotti all'osso; anche i comprimari che vengono quasi tutti da serie tv di culto (Bryan Cranston/ Breaking bad, Christina Hendriks/Mad Men e Ron Pelmans/Sons of Anarchy) svolgono un eccellente lavoro con personaggi di cui sappiamo poco ma di ben caratterizzati.

Refn gira un film di genere cinico ed originale che evita le trappole hollywoodiane del conformismo e soprattutto quelle del dejavù riuscendo ad articolare un meccanismo perfetto che si avvale di un montaggio straniante, angolazioni insolite che creano sorprendenti composizioni visive che si sincronizzano perfettamente con l'emotività e la tensione pulsante che viene sciorinata nella pellicola. Incastrando una storia d'amore in un noir pulp difficile da dimenticare.
Un regista da seguire che si conferma uno dei migliori autori visionari dell'ultima generazione.


VOTO 7,5

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