mercoledì 1 febbraio 2012

Le migliori canzoni del 2011 part 2

10 - THE CROOKES - Bloodshot days 
Freschi, giovani e cool i ragazzini di Sheffield saccheggiano l'armamentario musicale britannico degli anni 80 rielaborandolo per i palati degli anni zero in una miscela frizzante e leggera di brit-pop sincero ed immediato. Come questo brano che ricorda i pomeriggi adolescenziali passati ad ascoltare gli Smiths in cameretta il sabato pomeriggio. Morrissey mood esplicito in questa song.



9 - GRUFF RHYS - Shark ridden waters
Il leader dei Super Furry Animals partorisce un album patellato e melodico, arrangiamenti curati e cura dei dettagli certosina come sempre. Ogni canzone è una boccettina di shampoo colorata che contiene una miscela equilibrata di Pop e Psichedelia. A metà strada tra Brian Wilson dei Beach Boys e Burt Bacarach come in questo splendido singolo dal gusto vintage.



8 - CAKE - Long time
Il pregio della rodata band californiana è quello di avere un sound riconoscibile al primo ascolto, posseggono quella leggerezza capace di rendere quelle le giornate storte o uggiose più lievi, e quelle solari e raggianti ancora più radiose. Da vent'anni le loro songs sono pezzi di torta che insaporiscono e impreziosiscono le giornate. Come questo singolo irresistibile che fa da colonna sonora anche per il magnifico finale della prima stagione della serie tv Shameless che è già cult. (Non conoscete Shameless?? siete pregati di lasciare immediatamente questo blog)



7 - I CANI - Le coppie
I cani sono una delle band più interessanti del panorama indie italiano ed il loro esordio è una delle sorprese più convincenti ed originali di questo 2011.
Qui vi proponiamo il brano simbolo che impazza in rete insieme al video girato dal filmaker lancianese Bennet Pimpinella. E ricordate che "La statistica afferma che spesso chi dà il primo bacio nel seguito del primo amplesso sarà quello che ne uscirà male".





6 - WILD BEASTS - Albatross
Il synth-pop sofisticato e sensuale sciorinato a colpi di falsetto del leader Hayden Thorpe, seduce e accarezza da ogni prospettiva musicale si guardi. Si canta l'amore passionale, carnale e viscerale quello che sgorga dal desiderio e fluisce e si perde sulla pelle.
Questo singolo ondeggia sinuoso e lezioso che stringe senza soffocare. 



5 - THE KILLS - Satellite
Punk, rock, blues e melodia. Da sempre sono questi gli ingredienti del duo americano: la voce ruvida e sensuale di Alison Mosshart si fonde con la chitarra sporca e maledetta di Jamie Hince, noto alle cronache per aver portato all'altare la modella bad-girl Kate Moss.
Il risultato produce tra le altre questo singolo dannatamente ammaliante, con quel ritmo in levare, drum machine e cori che invitano a danze dionisiache orge di sensi.





4 - GIRLS - My ma
Si fanno chiamare GIRLS ma è un duo di ragazzi talentuosi di San Francisco. Il loro secondo album "Father, son, holy, ghost" è un piccolo capolavoro e tra le tante perle c'è questa meno celebre ballata retrò spalmata su un tappeto di hammond sussurrata, struggente e delicata. Come un tramonto, come un ricordo, come un addio.



3 - JAMES BLAKE - Limit to your love
Ascoltare questo ragazzo inglese di vent'anni con una voce soavemente angelica e al contempo seducentemente luciferina è come essere fermi su di un giaciglio ad osservare ciò che la musica è ora ma soprattutto come sarà domani. Il dubstep è l'unico nuovo genere interessante e scevro, privo di coordinate sul quale sperimentare e che da qui in avanti darà soddisfazioni ai palati sonori. Qui questo genere flirta pesantemente con il pop in una sintassi sonora affascinante ed avvolgente trasformando un brano di Feist in un gioiellino che traccia il confine tra la vecchia concezione di musica pop ed il nuovo. Fermiamoci ed osserviamo il futuro che albeggia dinanzi a noi.



2 - JOSEPH ARTHUR - Out on a limb
La malinconia è un limbo, un luogo di confine situato al confine tra la tristezza ed i bei ricordi. Il cantautore americano torna con un album più maturo, d'impostazione classica con ballate pronte a scaldare l'inverno, dal sapore di cose perdute, aneliti di tempi andati. Da ascoltare con la neve o in una giornata di pioggia, davanti ad un camino in cerca di calore mentre ci si abbandona ai ricordi. La malinconia come manto con cui scaldarsi e difendersi.
Questo brano è l'ultimo sguardo su un amore che finisce e sfila via tra le dita.



1- THE BLACK KEYS - Lonely boy
Il duo di Akron utilizza gli stessi ingredienti di sempre: chitarra e batteria in un mix esplosivo semplice ed esplosivo. Dentro c'è il blues, il rock ed il soul e grazie alla produzione di Danger Mouse la cui miscela li trasforma nella band più cool del pianeta. Questo singolo vintage che celebra il rock seventies ne è l'emblema pronto a infiammare i dancefloor con un video con l'omino che danza sulle note della canzone, semplice e divertente divenuto già un cult in rete.
Irresistibile.



0 - DIRTY BEACHES - Lord knows best
Dai lerci scantinati di periferia alle snob platee hipster. Lui è Alex Zhang Hungtai nato a Taiwan, cresciuto alle Hawaai e residente in Canada. La sua musica è uno splendido ibrido tra Suicide, Elvis Presley, David Lynch ed il noise in bassa fedeltà.  Uno sconosciuto che è divenuto paladino e voce dell'underground che dedica il proprio disco al padre omaggiando la musica che egli amava: il sound americano anni 50 quella dei crooner come Ray Orbison.
Riprendendo quelle atmosfere, con pochi mezzi a disposizione e quindi una qualità necessariamente lo-fi a cui sopperisce con idee e talento.
Questo singolo è un lento che sembra provenire da un vecchio vinile, orchestrato su un loop pianistico da cui emerge timida e affranta una voce d'altri tempi carica di dolente romanticismo. Semplice e geniale. Il brano zero dell'anno.


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