venerdì 29 maggio 2015

Mad Max: Fury Road

Regia: George Miller
Produzione: Warner Bros Usa 2014
Sceneggiatura: George Miller, Brendan McCarthy, Nico Lathouris
Fotografia: John Seale
Scenografie: Colin Gibson
Montaggio: Jason Ballantine, Margaret Sixel
Costumi: Jenny Beavan
Musiche: Junkie XL
Cast: Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keas-Byrne, Rosie Huntington-Whiteley, Zoe Kravits, Megan Gale
Durata: 120'









Esattamente 30 sono gli anni passati da Mad Max - Oltre la sfera del tuono l'ultimo film della saga australiana di creata dall'ex medico George Miller nell'isola-continente e che lanciò nel firmamento, nel lontano 79, la stella di Mel Gibson al debutto in quella pellicola Mad Max - Interceptor.
Né reboot né remake è un nuovo sguardo sull'universo post-apocalittico nato dalla fantasia del regista australiano che torna alle origini, dopo le incursioni nel cinema per famiglie con Babe - Maialino coraggioso ed essersi aggiudicato un oscar con lo splendido Happy Feet, e dopo una gestazione lunga una decina d'anni l'ambito ruolo di Max Rockatansky ricade sull'attore del momento Tom Hardy (dopo che Mel Gibson fu scartato per i problemi personali  e Heat Ledger scelto per il ruolo morì poco dopo) la cui scena viene però sovrastata dalla Fury il cui titolo rimanda, ossia l'immensa Charlize Theron nei panni della ribelle imperatrice Furiosa
Presentato fuori concorso in anteprima al Festiva del cinema di Cannes, la proiezione prevista alle 8 del mattino ha scatenato un putiferio in sala, trascinando il pubblico in  quel vortice di delirio, violenza e azione promesso a colpi di trailer e anticipazioni che lo hanno reso uno dei film più attesi dell'anno. E le promesse non sono solo state mantenute ma addirittura soverchiate da una messa in scena che riscrive un genere come quello dell'action movie ormai da anni in attesa di una scossa che lo ridestasse dal letargo e che inutilmente si è accampato sui fasti frivoli fracassoni della saga di Fast & Furious
Una storia essenziale, scarna eppure carica di mitologia e ricca di dettagli nonostante la trama ridotta all'osso (una fuga di 120 minuti a tavoletta nel deserto) e la quasi assenza di dialoghi ma forte di un comparto tecnico eccellente e ricco di trovate che fanno impallidire anche il più rocambolesco dei film d'azione dell'ultimo decennio. Un film che si libera del fastidioso e ingombrante ricorso al digitale per scegliere la manovalanza degli stunt-man degni del Cirque du Soleil che conferiscono alla pellicola quell'autenticità necessaria per un progetto simile. 

Miller infonde adrenalina e un'energia tali che vi ritroverete a saltare sulla poltroncina tra inseguimenti d'epica memoria e pirotecniche acrobazie ed esplosioni che ne decretano un capolavoro di tecnica cinematografica. La saga di Mad Max ha di fatto inventato l'immaginario di un mondo post-apocalittico fatto di deserti, automezzi, trucco pesante cuoio e delirio allucinato reinventando sé stesso aggiornandolo ai gusti e la specificità del nuovo millennio in due ore di pure invenzioni e rilanci continui che elevano l'action-movie ad una redenzione insperata spianando non solo la strada alla nuova saga ma indica pertanto le potenzialità ai nuovi autori che dovranno farne i conti inevitabilmente. 
Un film clamoroso tra il sublime e l'assurdo che vi farà uscire dalla sala al grido di "Valhalla!" come uno dei war boy della pellicola da gustare indiscutibilmente in una sala cinematografica e con un 3D assolutamente al suo apice odierno.


VOTO 8

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