lunedì 5 ottobre 2009

Bastardi senza gloria - Inglourious Basterds


Regia di Quentin Tarantino
Titolo originale: Inglourious Basterds
Produzione: USA/Germania Universal Pictures 2009
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Montaggio: Sally Menke
Fotografia: Robert Richardson
Musiche: Nick Perrito
Genere: Azione, Guerra
Interpreti: Brad Pitt, Diane Kruger, Eli Roth, Christoph Waltz, Michael Fassbender
Data di uscita: 02/10/2009
Durata: 153'







Siamo nella Francia occupata dai nazisti, la famiglia della piccola ebrea Shosanna Dreyfus (Melanie Laurent) viene brutalmente uccisa dal colonnello delle SS, il “cacciatore di ebrei” Hantz Landa (Christoph Waltz); miracolosamente scampata al massacro si rifugia a Parigi, dove assunta una nuova identità diviene proprietaria di una sala cinematografica.

Contemporaneamente, sempre in Europa, il tenente Aldo Reine (Brad Pitt) mette insieme una squadra speciale di soldati ebrei, noti come i Bastardi. La loro missione consiste nello scovare ed uccidere ogni soldato nazista che incontrano e prenderne lo scalpo.

L’unità dei basterds, si troverà a collaborare la famosa attrice tedesca Bridget Von Hammersmark (Diane Kruger),spia degli inglesi, in una missione che mira ad eliminare i leader del Terzo Reich, Hitler compreso, che si ritroveranno proprio nel cinema di Shosanna per la première di un film di propaganda nazista.

Un atteso ritorno in grande stile quello del ragazzaccio del Tennessee, che dopo il flop al botteghino del precedente Grindhouse, sceglie i fasti della Croisette di Cannes per presentare la sua ultima fatica, il cui script ha avuto una gestazione decennale, caratterizzata da continui cambiamenti nella sceneggiatura, ripensamenti sul cast e defezioni eccellenti, non ultima quella prestigiosa di Ennio Morricone, che avrebbe dovuto curare la colonna sonora.

La rilettura personale della Storia in salsa pulp e kosher è un chiaro omaggio al suo amore per il cinema, in particolare nel dècor espressionista tedesco dei vari Pabst, Riefenstahl e Von Sternberg, riscontrabile nella fotografia e soprattutto nel titolo e nell’idea ispiratrice di una sorta di remake di Quel maledetto treno blindato (Inglorious Bastard nella versione americana) del nostro Enzo G. Castellari, a cui concede anche un cameo nel film, vero e proprio cult giovanile del regista americano, ma di cui rimane ben poco dell’idea originale.

Che il suo cinema si alimenti di cinema non è certamente una scoperta, anzi ha caratterizzato da sempre la sua cifra stilistica, ma qui la sua incidenza è preponderante divenendo addirittura il mezzo con il quale ridisegnare a proprio piacimento le pagine della Storia, utilizzando la pellicola da 35mm come strumento finale quasi a rivendicare la potenza immaginifica del cinema sull’orrore della realtà storica.

Tipicamente tarantiniana la mescolanza di vari generi – che vanno dallo spaghetti western, al war movie, dal thriller alla spy story - così come altrettanto tipica è la cura maniacale dei dialoghi che fanno parte del suo imprinting, vero e proprio marchio di fabbrica.

Le interpretazioni dei molti personaggi sono di ottima fattura (su tutti un impeccabile Brad Pitt che si cimenta anche in un improbabile quanto divertente siciliano, scimmiottando Marlon Brando ne Il Padrino, e la splendida Diane Kruger) ma il mattatore dell’intera pellicola è senza dubbio un formidabile Christoph Waltz che dà vita al personaggio poliglotta del colonnello Landa, meritando ampiamente il riconoscimento come miglior attore conseguito al festival di Cannes.

La pur corposa durata del lungometraggio, scandito in cinque capitoli, non mina le potenzialità narrative e la versatilità stilistica, pur riscontando un eccessivo zelo di loquacità in alcune parti - specie in quelle in cui si parla del cinema tedesco degli anni 30 – veri e propri sfoghi cinefili forse evitabili che ne rallentano leggermente la ritmicità.

Forse manca una vera caratterizzazione dei personaggi, di cui si accenna e s’intuisce la potenzialità senza narrarla, ma qui è la vicenda il vero motore dell’azione ed il suo talento si presta fino in fondo per una rappresentazione competente e passionale, nel quale dar sfogo al suo talento visivo e l’inconfondibile sensibilità artistica che non rinuncia ai vezzi kitsch, al fetish alla citazione e l’onnipresente mexican standoff che rappresentano il fulcro della sua estetica, appetito da ogni fan e che sarà saziato anche in questo suo ultimo lavoro.

Rigenerante.


Voto 7,5/10


1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottimo film. Molto divertente. Il voto è 8.
A mio avviso Tarantino è questo, nel senso che ha già dato, si è già mostrato per quello che è. Ad ogni film ci aspettiamo la novità, l'invenzione, il genio, ma credo che già al suo esordio ha dimostrato il meglio e difficilmente migliorerà il suo fare cinema. Gli do un paio di 10 ed un 9,5 ai suoi primi tre film, a questo solo un 8, che è un ottimo voto.

crasso