venerdì 20 novembre 2009

Nemico Pubblico - Public Enemies


Regia di Michael Mann

Titolo originale: Public Enemies

Produzione: USA 2009 Universal Pictures

Sceneggiatura: Michael Mann; Ann Biderman; Ronan Bennett

Montaggio: Paul Rubell; Jeffrey Ford

Fotografia: Dante Spinotti

Musiche: Elliot Goldenthal

Genere: Ganster movie

Interpreti: Johnny Depp, Christian Bale, Marion Cotillard, Jason Clarke, Billy Crudup

Data di uscita: 06/11/2009

Durata: 143’




La mitologia popolare americana è da sempre alimentata dalle gesta di figure controverse, criminali spietati che hanno esercitato un fascino indiscutibile sulle masse tanto da ergerli ad icone intramontabili, facendo parte ancora oggi di un immaginario collettivo potente di cui il cinema hollywoodiano ha attinto a piene mani.

Una di queste ambigue quanto fascinose figure è rappresentata dal più grande rapinatore di banche degli anni 30, quel John Dillinger le cui rocambolesche evasioni e le astute rapine criminali ai danni degli istituti di credito durante la Grande Depressione, fecero di lui una sorta di Robin Hood moderno idolatrato dai ceti popolari.

Michael Mann torna al biopic dopo Alì girato nel 2002 confermandosi uno dei migliori registi in circolazione; girato a spalla e con il supporto del digitale che gli permette di aggiungere la giusta dose di immediatezza e frenesia, il maestro di Chicago si concentra sulle maestose profondità di campo e intimi primi piani, a discapito della grammatica visiva, in cui abbondano voluti errori nei raccordi e scavalcamenti di campo, rendendo le riprese concitate e verosimili.

Il suo proverbiale perfezionismo è evidente nella costruzione delle inquadrature ispirate ai quadri del pittore americano Edward Hopper, che ben suggestionano la desolazione dei paesaggi e del loro impatto sugli esseri umani, mentre la lucida e algida fotografia di Dante Spinotti sancisce un connubio affascinante tra i vecchi noir ed i celebri gangster movie degli anni del proibizionismo. Altrettanto meticolose sono le ricostruzioni storiche ed i dettagli scenografici che insieme al montaggio ed al sonoro di notevole caratura ribadiscono l’alto tasso del comparto tecnico della pellicola, che esalta la stile tagliente e lapidario di Mann.

Nel suo immergersi nei lati oscuri e fascinosi dell’essenza criminale, descrivendo con eleganza personaggi malavitosi solitari e virili che da sempre costituiscono il suo archetipo cinematografico, Macho Mann (come lo chiamano negli States) si affida alle interpretazioni contenute e granitiche di un Johnny Depp finalmente in un ruolo privo di eccessi espressivi e un machiavellico Christian Bale, nella quale si ritaglia uno spazio egregio anche la grazia transalpina di Marion Cotillard.

Mann narra senza retorica né romanticismi l’ultimo arco di vita del popolare gangster, che va dall'evasione dal carcere nel 1933 alla morte nel luglio1934 dinanzi al celebre Biograph di Chicago dopo la visione di Manhattan Melodrama con un Clarke Gable che fa il verso proprio alla sua figura di icona criminale e modaiola, senza eccedere in formalismi stilistici in un ritratto arcaico, rude e visionario, e per questo forse poco avvezzo al grande pubblico, che penetra con la macchina da presa senza giudizi morali o eroicizzanti, l’animo violento e garbato di un pezzo di storia civile americana.



VOTO 7

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