Regia di Robert Schwentke
Titolo originale: The Time Traveler’s Wife
Produzione: USA 2009 01 distribution
Sceneggiatura: Bruce Joel Rubin
Montaggio: Tom Noble
Fotografia: Florian Ballhaus
Musiche: Mychael Danna
Genere: Sentimentale
Interpreti: Eric Bana, Rachel McAdams, Ron Livingstone
Data di uscita: 02/10/2009
Durata: 112’
Henry (Eric Bana) è il marito della splendida Clare (Rachel McAdams) ed il loro rapporto sarebbe idilliaco se non fosse duramente condizionato a causa di un difetto genetico particolare di Henry che lo fa viaggiare continuamente nel tempo, sia avanti che indietro, senza controllo né preavviso. Nonostante questo insolito particolare, i due cercheranno di costruirsi una vita insieme, cercando di abbattere le barriere dello spazio e del tempo.
Tratto dal best seller “La moglie dell’uomo che viaggia nel tempo” di Audrey Niffenger e sceneggiato per il grande schermo da Bruce Joel Rubin, già premio Oscar per Ghost, la pellicola - come al solito dal titolo orribilmente deturpato dalla traduzione italiana - si presenta come un film romantico di fantascienza, genere affascinante quanto impervio, abbondantemente saccheggiato da Hollywood.
Il regista tedesco Robert Schwentke, dopo l’infelice esordio con il thriller Flightplane, ci riprova con questo ambizioso quanto improbabile lungometraggio, cercando di coniugare l’iperdosaggio emotivo sciorinato nella storia d’amore con i continui slittamenti spazio-temporali del protagonista, riuscendoci solo in parte, in quanto non riesce a gestire in maniera efficace e verosimile il ritmo narrativo, il tutto condito da una regia confusa e pretenziosa di stampo televisivo.
Lo script, incomprensibile oltreché inverosimile, punta tutto sul feeling dei due protagonisti, che reggono efficacemente il gioco scenico con la bellissima quanto talentuosa Rachel McAdams (che vedremo nel prossimo Sherlock Holmes di Guy Ritchie) e con il corpulento Eric Bana, (Hulk / Munich) risultando una coppia convincente e ben assortita.
La miscela del melodramma con derive esoteriche coinvolgerà certamente il pubblico dalla lacrima facile, nonostante pasticci con i paradossi delle fantascienza, incentrando la focalizzazione sulla tematica relazionale che conduce gradualmente lo spettatore verso il commovente (e scontato) epilogo di un amore che non ha tempo.
VOTO 6
1 commento:
Figo sto blog!
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